Linee guida TEE: il parere delle ESCo

Linee guida TEE: il parere delle ESCo

Le osservazioni di due associazioni di categoria delle Energy Services Company, Federesco e Assoesco, sull’aggiornamento delle linee guida dei certificati bianchi o titoli di efficienza energetica, attualmente in fase di consultazione. I documenti presentati in audizione alla Commissione Industria del Senato.

Le associazioni delle ESCo sono state ascoltate nei giorni scorsi in commissione Industria del Senato in merito all’aggiornamento delle linee guida sui certificati bianchiattualmente in fase di consultazione.

In allegato in basso trovate i documenti illustrati da Claudio G. Ferrari, presidente Federesco, e da Roberto Olivieri e Fabio Grosso, rispettivamente presidente e vice presidente di Assoesco.

Tra le altre cose Federesco propone di “individuare percorsi semplificati o dellepremialità per quelle Esco che si sono dimostrate più virtuose dal punto di vista del percorso di qualificazione tecnica (UNI CEI 11352) e/o hanno più anni di esperienza sul campo”.

Altra richiesta quella di “non discriminare l’operato delle Esco sulla base della loro patrimonializzazione”. Pertanto, al fine di dare le opportune garanzie al GSE, l’associazione propone “che i titoli di efficienza energetica emessi dal GSE siano rilasciati in quote differenti in funzione del livello di qualificazione (certificata da soggetti terzi accreditati) e dell’anzianità delle Esco richiedenti: Esco che possano garantire il proprio operato sulla base della loro esperienza e professionalità tecnica riceveranno quote più elevate. Alla fine della vita utile, se la rendicontazione dei risparmi sarà risultata
conforme al progetto presentato, tutte le Esco riceveranno il saldo dei Titoli spettanti”.

Federesco suggerisce poi che sia creato un apposito fondo di garanzia “alimentato da una quota, non superiore al 3%, dei titoli complessivamente rilasciati dal GSE e preventivamente trattenuti a fondo perduto. L’uno percento dei titoli emessi quest’anno – è l’esempio che si fa – equivale a un controvalore economico di circa 7 milioni di euro. Utilizzando il fondo alla stregua di un’assicurazione, si potrebbe attivare una copertura pari 10/12 volte la dotazione dello stesso (quindi 70/80 milioni di euro). La creazione di un tale fondo permetterebbe di evitare che vengano prestate da parte delle Esco le idonee garanzie finanziarie, finalizzate al recupero da parte del GSE dei titoli emessi anticipatamente, qualora si verificasse che gli stessi non siano dovuti in tutto o in parte. Tale fondo potrebbe essere gestito direttamente dal GSE, nell’ambito del Fondo di cui all’art. 15 del D.Lgs. 102/2014.”

Nel suo documento Assoesco ribadisce l’importanza che le nuove linee guida portino “ad un sistema stabile per gli investitori. Risulta, quindi, di fondamentale importanza che le nuove Linee Guida non abbiano effetto retroattivo, a tutela di operatori e clienti finali”.

Assoesco propone di incrementare il periodo di valutazione concesso al Gestore dei Servizi Energetici per l’approvazione dei progetti, ma ritiene fondamentale mantenere l’attuale previsione del “silenzio assenso”.

L’associazione vede con favore la proposta, di cui al DCO, di riconoscimento dei titoli per un periodo pari al periodo di effettivo utilizzo dell’impianto, “purché vengano definite vite tecniche realistiche e adeguate delle varie tipologie di intervento”.

In un’ottica di ridefinizione dei ruoli di operatori e clienti finali, Assoesco accoglie positivamente l’introduzione della corresponsabilità tra i soggetti ma insiste altresì, “perché i rapporti tra clienti finali e operatori siano lasciati alla libera negoziazione tra privati”.

Netta chiusura, infine , all’introduzione un cap al costo dell’investimento, definita “impossibile”.

da qualenergia.it