L’auto connessa del futuro? Bosch la sta inventando insieme a Nvidia

Federico Cociancich

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Il gruppo Bosch e l’americana nvidia, specializzata da anni nella progettazione di schede grafiche e nell’elaborazione delle immagini, e più recentemente impegnata nel realizzare supercomputer per il deep learning, in grado di soddisfare le sconfinate richieste di elaborazione della guida autonoma, hanno sviluppato un sofisticato sistema di intelligenza artificiale pensato per i sistemi di mobilità del futuro, le auto connesse e l’autonomous drive. Un sistema modulare e universale, pronto per essere fornito a qualsiasi produttore per integrare servizi di mobilità connessa e potenzialmente “accompagnarlo” nella realizzazione di auto a guida autonoma. La piattaforma, ad esempio, sarà in grado di decidere da sola in caso di pericolo e di apprendere le abitudini del guidatore. Oltre al alla parte hardware, il fulcro delle soluzioni presentate da Bosch è l’Automotive Cloud Suite, che offre ai produttori di auto e a tutti i fornitori di servizi di mobilità una piattaforma software dotata di strumenti per lo sviluppo.

L’accordo strategico è stato presentato al Bosch ConnectedWorld, dove in due giorni intensi di conferenze, tavole rotonde e approfondimenti con i propri partner il produttore tedesco ha raccontato la propria visione dell’Internet delle cose e il futuro della mobilità connessa. Bosch non è più solo focalizzata sul mercato Automotive ma espande i propri interessi nell’automazione dei processi industriali, nella gestione della logistica connessa, nelle applicazioni della realtà aumentata, nella gestione dei grandi sistemi agricoli e più in generale in tutto ciò che riguarda l’Internet delle Cose. Amazon, Cisco, Huawei, Ibm, Intel, Oracle, Sap, sono solo alcune delle aziende coinvolte che hanno mostrato come la realizzazione di partnership e l’unione di più competenze sia un’arma vincente.

I servizi delle auto connesse
Se alle auto a guida autonoma si arriverà per step successivi, già oggi Bosch propone soluzioni e servizi per le auto connesse, con un obbiettivo a tre zeri: zero incidenti, zero emissioni e zero stress. Per dimostrare quale potrebbe essere il futuro di questo tipo di mobilità ha utilizzato una Jaguar F-Pace dotata di soluzioni di connettività intelligenti. Segnalazione di marcia contromano, diagnostica predittiva (basata su dati statistici), rilevazione parcheggi e servizi di assistente personale con controllo vocale, come il reminder di appuntamenti o più banalmente la gestione della spesa. Nel corso del tempo l’assistente impara a conoscere le abitudini e preferenze dell’utente per fornirgli un’assistenza migliore. Il fulcro delle soluzioni presentate da Bosch è l’Automotive Cloud Suite che offre ai produttori di auto e a tutti i fornitori di servizi di mobilità una piattaforma software dotata di strumenti per lo sviluppo dei servizi.

Mentre guidiamo per la città, sensori a ultrasuoni si occupano di identificare e misurare gli spazi vuoti fra le auto parcheggiate lungo il marciapiede. Queste informazioni vengono inviate nel cloud e creano una sorta di mappa parcheggi digitale aggiornata in tempo reale. I guidatori dei veicoli che si trovano nelle vicinanze vengono quindi informati sulla disponibilità di posti liberi risparmiando tempo e carburante. Un esempio affascinate su come si potrebbe sfruttare la connessione delle vetture, ma che per essere efficiente implica un gran numero di auto circolanti in grado di comunicare queste informazioni.

La realtà aumentata al servizio delle officine
Le applicazioni di realtà aumentata di Bosch aggiungono al mondo reale informazioni utili in grado di far risparmiare tempo o perfette per corsi di aggiornamento. Ad esempio, utilizzando un tablet o visori AR, i meccanici possono visualizzare le informazioni relative ad un guasto con una sorta di “visore a raggi X”, identificando il componente difettoso e seguendo le indicazioni per lo smontaggio, la riparazione o la sostituzione dei componenti.